Macchine, marziani, monsignori: Technoscience and Religion in Italian Sociopolitical Science Fiction Films
by Stefano Bigliardi
Italian cinema stands out for a rich, though not widely known and studied, production of science fiction. Such movies are often, but not solely, low-budget and strongly inspired by U.S. productions. Among Italian science fiction films, the most original ones convey a critical message, with respect to trends and phenomena in contemporary society, by depicting dystopian scenarios, or encounters with extraterrestrial beings. Sometimes the tones are dramatic; some others a lighthearted comedy fashion is dominant. This article discusses a large series of “sociopolitical science fiction” films made by Italian filmmakers between the early 1960s and the early 1990s, examining specifically how science, technology and (Catholic) religion are staged, and the relationships between these three themes. The analysis shows how most of the case studies, beyond differences in plot and style, tend to conceptualize science and technology, as well as religion, in a pessimistic way.
Il cinema italiano si segnala per una ricca, ancorché non molto nota e studiata, produzione di fantascienza, spesso a basso costo e fortemente ispirata a produzioni statunitensi, ma non solo. Tra i film italiani di fantascienza spiccano come maggiormente originali quelli che, rappresentando scenari distopici, o incontri con esseri extraterrestri, a volte con toni drammatici e a volte con la leggerezza della commedia, veicolano un messaggio critico rispetto a tendenze e fenomeni della società contemporanea. L’articolo discute una nutrita serie di film di “fantascienza sociopolitica” realizzati da registi italiani tra i primi anni sessanta e i primi anni novanta, esaminando in particolare il modo in cui vi sono inscenate la scienza, la tecnologia e la religione (cattolica), e i rapporti tra queste. Si osserva che la maggior parte dei film in esame, al di là delle differenze di trama e di stile, tende a concettualizzare la scienza e la tecnologia, ma anche la religione, in chiave pessimistica.